In telecomunicazioni il termine ADSL (acronimo dell’inglese Asymmetric Digital Subscriber Line) indica una classe di tecnologie di livello fisico, appartenenti a loro volta alla famiglia xDSL, utilizzate per l’accesso digitale ad Internet ad alta velocità di trasmissione su doppino telefonico, cioè nell’ultimo miglio della rete telefonica (o rete di accesso), mirate al mercato residenziale ed alle piccole-medie aziende previa la stipulazione di un contratto di fornitura con un provider del servizio.
All’interno della famiglia di tecnologie DSL, ADSL è caratterizzata dalla larghezza di banda asimmetrica: da 640 kb/s a diverse decine di Mb/s in download e da 128kb/s a 1 Mb/s in upload. Questa asimmetria si adatta al traffico generato dall’utenza residenziale, ma ha anche ragioni tecniche e commerciali.
Infatti il prodotto Adsl è una tecnologia sbilanciata asimmetrica, ovvero il flusso viene diviso in due canali differenti uno molto ampio utile al download ed uno più piccolo dedicato al up-load. Questa tecnologia è perfetta per la navigazione in internet in quanto abbiamo bisogno di tanta banda per ricevere e poca per inviare.
Gli accessi ad internet ADSL o equivalenti vengono considerati “banda larga” (o broadband), e hanno ormai soppiantato quasi totalmente sia i modem tradizionali analogici di tipo dial-up, che consentono velocità massime di 56 kb/s in download e 48 kb/s in upload (standard V.92), sia le linee ISDN che arrivano fino a 128 kb/s (utilizzando doppio canale a 64 kb/s) simmetrici.
In Italia la tecnologia ADSL è in uso dal 1º gennaio 2000, quando la Galactica lanciò a Milano «Power Internet» a 640K kb/s.
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